Di Marco Mascioli
Sono tanti gli autori di romanzi che quando scrivono pensano soprattutto alle donne. Cercano inutilmente di immedesimarsi, presentano storie che ritengono appassionanti per l’altro sesso, ma rimangono uomini con la loro visione maschile del mondo. Un ambiente in cui tutto o quasi gira intorno al “sesso forte”. Magari hanno grande successo, forse per l’aspetto fisico dell’autore, più che per il testo in sé. Altre volte per la beltà dell’attore interprete del film cui hanno ispirato.
Le donne invece sono realmente il fulcro del mondo, intorno cui gira l’umanità, vengono generate le vite e dal loro punto di vista si possono seguire le evoluzioni di ognuno, maschi e femmine. Con fermezza e coraggio oggi sono sempre più le donne che, finalmente, si affacciano al mondo della scrittura. Sotto ogni forma, dalla saggistica ai romanzi, non solo per bambini, ma forse soprattutto per gli uomini. Storie intriganti che appassionano e coinvolgono il lettore (chiunque sia) spaziando nella descrizione di ogni personaggio descritto.
Può essere vista come una forma di protesta, che parte dall’inganno della letteratura presentata come universale e poi scoperta maschile: si inizia a leggere le storie delle donne e non si torna più indietro. Qualcuno invece si guarda intorno stranito, allude all’idea che la “letteratura femminile” richiami qualcosa di frivolo, lamentoso o stucchevole.
La realtà presenta oggi testi che risultano superiori qualitativamente a quelli di tanti maschietti. Storie di madri, sorelle, amiche, di donne malvagie o mediocri, di case, violenze e vite ordinarie, senza escludere i ruoli maschili.
C’è tanto da dire, ciò che a lungo non è stato detto, da provare a raccontare in modo diverso. Le scrittrici del passato e le nuove generazioni di autrici che si stanno facendo largo in tutto il mondo hanno risposto a una richiesta di voci nuove, sguardi e visioni del mondo a cui vale la pena dedicarsi.
Due esempi eccellenti sono stati ospitati a Talmassons (UD), nella sala della biblioteca civica, dove attorniati dai dipinti di artiste donne del territorio, sono state ospitate due autrici: Antonella Sbuelz con IL MIO NOME È A(N)SIA e Barbara Sorgato con PERSEFONE BALLA.

Si trattava di un’altra bella iniziativa del Comune di Talmassons per dare spazio, voce e attenzione alle donne, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e L’istrice Aps, in collaborazione con Ambito Donna, Asp Daniele Moro, l’Orto della Cultura, 100% G Comitato Genitori Talmassons Aps, Fameis e AFDS – Sezione Comunale Talmassons.

L’evento è stato curato dall’assessore alla cultura e pari opportunità del Comune Elena Ponte e moderato dalla professoressa Daniela Dose che tra l’altro è stata segnalata alla Regione Friuli Venezia Giulia per la nomina quale Donna di Valore, cioè figura femminile che ha istituito un legame significativo con il proprio territorio, meritando di essere sottratta dall’oblio e di entrare a far parte della memoria nazionale.