Grazie anche al momento di nuovo apprezzamento a livello mondiale che sta vivendo l’arte di Joan Miró, la mostra allestita a Villa Manin scopre l’illustre ribalta della cronaca. La rassegna allestita fino al 3 aprile, infatti, è stata citata in un articolo apparso nei giorni scorsi niente meno che sul prestigioso New York Times, “Seeing Miró’s Majorca Studio, Just the Way He Kept It” a firma di Raphael Minder. Nel corposo servizio si punta l’attenzione sulla svolta che comportò, per l’artista catalano, il trasferimento nel nuovo studio di Palma de Majorca, non a caso il tema sul quale si focalizza anche la mostra di Villa Manin che, in una apposita sezione, ricostruisce addirittura un angolo del luogo dove Miró diede vita ad alcune delle sue opere più famose. Fu proprio in questa isola del Mediterraneo, scrive il NYT, che nei suoi anni ’60, ’70 e ’80, si liberò dai modelli geometrici luminosi e puliti del suo precedente lavoro, mettendo le tele sul pavimento ricoprendole di spruzzi di colore con scope e spazzole o usando la punta delle dita e i pugni. L’articolo del rinomato quotidiano statunitense lancia l’apertura di una mostra che si terrà a Londra e curata, come quella allestita a Villa Manin da Elvira Cámara, l’ex direttore del Pilar e Joan Miró Foundation a Maiorca. E sempre a proposito di esposizione mediatica Villa Manin, in particolare con il progetto delle residenze per artisti – dal 4 gennaio abita gli spazi una nuova compagnia, “Collettivo W” – è stata citata dalla rubrica del TG2 “Tutto il bello che c’è”. La mostra “Joan Miró. Soli di notte” ha ormai passato il “giro di boa”, avendo raggiunto i 75 giorni di apertura ed essendo quindi ormai giunta a oltre metà del percorso. In questi mesi sono stati raggiunti quasi 31 mila visitatori complessivamente. La media complessiva giornaliera è stata di oltre 410 ingressi, con il picco positivo raggiunto il 3 gennaio, quando hanno varcato la soglia della Villa Manin per la mostra quasi mille e 400 visitatori. Miró è un artista che riscuote un particolare successo tra i bambini, tanto che sono stati davvero numerosi i gruppi di bimbi dalla scuola materna. Sono positive anche le “performance” del bookshop. L’esposizione dedicata a Miró si chiuderà il 3 aprile, ma non è l’unica rassegna allestita a Villa Manin. Fino al 6 marzo, infatti, è visitabile nell’esedra di levante della Villa, la mostra fotografica “Nostalghia. Viaggio tra i cristiani d’oriente”. Nostalghia lascerà poi il campo a “Somewhere” di Luisa Menazzi Moretti, un racconto per immagini che indaga, attraverso una forte carica partecipativa, su temi diversi legati alla natura, al sociale, all’interiorità.