25/09/2023

Sabato 1 aprile è il giorno della Trieste Opicina Historic 2017, gara di regolarità per vetture storiche che rievoca quella di velocità in salita disputata tra il 1911 e il 1971 sul percorso Trieste Opicina, in programma nell’ambito della Settimana dei Motori, a Trieste, Opicina e sul Carso Triestino, Goriziano e Sloveno, con puntate all’Area di Ricerca di Padriciano (Prua Elettra), alla Basilica di Aquileia e al Parco Ungaretti di Sagrado.

Un centinaio anche quest’anno gli equipaggi iscritti con presenze pure da Austria, Slovenia, Croazia e Germania. Ricchissimo anche in questa edizione il corollario di eventi nel centro di Opicina pedonalizzato per l’occasione: vetrine a tema, photo contest, concorso di pittura, mercatino artistico e d’antiquariato, animazioni per i più piccoli ed esposizione di veicoli storici e mezzi militari con apertura straordinaria serale dei negozi.

Previste l’esposizione di una vettura storica del tram e speciali visite ai Bunker, corsi di guida sicura e diversi altri eventi, sia celebrativi che enogastronomici e musicali.
La manifestazione è gemellata con il nuovo evento “La Salita dei Campioni Trieste-Opicina” per auto e moto da competizione storiche. Trieste Opicina Historic e Salita dei Campioni si uniranno infatti sul tracciato della storica gara la mattina di domenica 2 aprile e all’arrivo in piazza dell’Unità d’Italia a Trieste.

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Tra le auto più rare iscritte quest’anno si segnalano una Fiat Multipla 600, una Balilla a 4 marce del 1935 immatricolata a Trieste, una Ford Thunderbird del 1955 e una Ford Edsel Pacer, così chiamata in onore di Edsel Ford, figlio di Henry. Non tutti lo ricorderanno, ma lo stabilimento Ford per molti anni era ubicato proprio nel Magazzino 27 del Porto Vecchio di Trieste, area di recente restituita alla città e “inaugurata” proprio con l’edizione 2015 della Trieste Opicina Historic.
Saranno a Trieste anche le Steyr Puch: erano costruite a Graz su base Fiat 500, ma i loro motori arrivavano fino a 650 cc ed erano raffreddati ad acqua e non ad aria che torneranno sulle strade che videro vincere spesso il loro connazionale Johannes Ortner.
Infine l’Alfa Romeo OSI 2600, una berlina di estrema rarità. Pochissimi gli esemplari costruiti e ancora meno quelli superstiti, quello iscritto quest’anno non è mai stato restaurato ed è rimasto nella stessa famiglia triestina fino dal giorno dell’acquisto. La più antica vettura iscritta è infine una MG J2 del 1933.

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