21/08/2024

Nel legittimo rispetto delle diverse sensibilità etiche e culturali che la compongono e la animano, l’Amministrazione comunale di Treviso ha concesso il patrocinio all’Onda Pride che si svolgerà il 18 giugno nella città

Per quel che riguarda il manifesto di questo evento-sottoliena il sindaco della città Giovanni Manildo- l’Amministrazione non si riconosce nella totalità delle istanze, in particolare per quelle che possono in qualche modo dare adito ad aperture riguardo al cosiddetto “utero in affitto”.

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Tuttavia chi ha l’onore e l’onere di svolgere un incarico amministrativo di rilievo al servizio di una città non ne diventa il proprietario- precisa il sindaco- ma è chiamato dai cittadini e dalle norme dello Stato a rappresentare una comunità nella sua totalità e nella sua diversità.

Concedere un patrocinio dunque non significa assumere la paternità dell’organizzazione o la responsabilità della buona riuscita di un evento o di una manifestazione, soprattutto quando al centro di un’iniziativa vengono posti temi non amministrativi.

Nel riconoscimento del patrocinio all’Onda Pride, vi è la accertata coerenza dell’evento in questione, rispetto al quadro dei valori costituzionali che devono guidare e “giudicare” la nostra convivenza, in primo luogo la “costituzionale” libertà di pensiero.

La concessione del patrocinio va quindi considerata da un lato come legittimo riconoscimento di un diritto (costituzionale) a manifestare; dall’altro come un non volere e non poter chiudere gli occhi di fronte alle pesanti discriminazioni subite nel corso del tempo dagli omosessuali e che continuano anche oggi.

Preoccupazione dell’Amministrazione è che, qualsiasi sia l’oggetto di una manifestazione, siano imprescindibili e necessari nello svolgimento di un corteo il rispetto, la sobrietà e la continenza dei modi di espressione. Crediamo che la libertà e la sensibilità altrui debbano essere rispettate e assicurate, a maggior ragione nei momenti in cui si rivendicano i propri diritti. Siamo certi che gli eventi previsti dal Treviso Pride e in particolare il corteo finale si terranno nei modi rispettosi delle diverse sensibilità di chiunque assista alla manifestazione e del buon senso, lontani quindi dall’utilizzo di provocazioni verbali e comportamenti irrispettosi.

L’amministrazione comunale di Treviso-ha sottolineato il sindaco- nei tre anni di mandato ha operato molto sul piano del riconoscimento dei diritti civili: Registro delle unioni civili, cittadinanza civica ai ragazzi nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri, istituzione del Registro per le Disposizioni anticipate di Trattamento, nuovo Regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari in cui per la prima volta si considera la situazione del genitore separato con figli a carico. Alla luce di ciò, pur ritenendo legittima la scelta di organizzare cortei, il comune ritiene che le priorità dell’amministrazione si sviluppino nel lavoro quotidiano a sostegno del riconoscimento concreto dei diritti e nel sostegno a tutti coloro che a Treviso si trovino nelle condizioni di fragilità.

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