Confindustria Udine ha fatto il punto sui primi due decreti del Jobs Act e più precisamente sulle nuove normative in materia di contratto a tutele crescenti e in materia di riordino degli ammortizzatori sociali. Lo ha fatto ospitando come relatore il professor avvocato Arturo Maresca, ordinario di diritto del lavoro presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma e consulente di Confindustria nazionale. Per Confindustria Udine si tratta di modifiche significative e di discontinuità rispetto al passato. Il professor Maresca, dal canto suo, ha puntato l’attenzione sul fatto di come questo intervento legislativo riporti al centro del diritto del lavoro i contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, agendo su tre aspetti fondamentali: la riduzione del costo del lavoro; una flessibilità funzionale e gestionale del rapporto di lavoro e la definizione di costi certi per le imprese in caso di licenziamento illegittimo. Con riguardo al contratto a tutele crescenti l’aspetto innovativo – ha ricordato il professore – è dettato dal fatto che, nel caso di licenziamento ingiustificato, viene prevista una indennità crescente da un minimo di quattro ad un massimo di ventiquattro mensilità mentre la reintegrazione del posto di lavoro può avvenire solo in casi circoscritti quali il licenziamento discriminatorio, il licenziamento nullo, il licenziamento adottato in forma orale e il licenziamento disciplinare quando il fatto materiale contestato è insussistente. “Questa – ha aggiunto Maresca – è una riforma epocale che ci avvicina alla legislazione vigente nei principali Paesi Europei. Cambia il paradigma: fino a ieri il legislatore diceva che la flessibilità e la riduzione dei costi potevano essere trovate nei contratti flessibili; oggi, invece, si dice che la si rinviene nei contratti a tempo indeterminato. Eravamo il popolo delle partite Iva e delle collaborazioni co.co.co; con il jobs act potremmo finalmente diventarlo dei contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato”.