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La scarsa socializzazione nella terza età è stato individuato come uno dei 9 fattori in grado di determinare la demenza, Alzheimer compreso. Un tema, quello della solitudine in età avanzata, al centro di un evento organizzato dall’Associazione Demaison onlus a Udine, nell’ambito del progetto ‘Solitudini e no – Insieme per il benessere sociale ed emozionale 2018-20’ curato da ARTESS-IFOTES, in collaborazione con il Comune di Udine – progetto O.M.S. Città Sane. L’appuntamento (organizzato con il contributo di Maico) con gli interventi di psicologi, sociologi, neurologi, medici e i coordinatori dei Servizi di Prossimità – Progetto No alla Solit’Udine del Comune di Udine. Ad aprire i lavori è stato l’assessore comunale a Sanità e Assistenza sociale Giovanni Barillari, seguito dal dottor Ferdinando Schiavo, ideatore della prima giornata contro la solitudine dell’anziano a Udine, e Stefania Pascut del progetto Città Sane. Ha moderato Diana Rucli, presidente di ARTESS.
«Tra le esperienze dirette portate come esempi virtuosi nel corso del convegno, c’è stata quella di Elena Sodano, psicologa di Ra.Gi. Onlus, che ha parlato di quanto avvenuto a Cicala, borgo calabrese di 900 anime, luogo dove chi soffre di demenza può ritrovare la gioia di una vita piena e degna di essere vissuta» spiega il Daniele Cipone, presidente di Demaison.
Il progressivo invecchiamento dell’individuo e della collettività si sta accompagnando a un forte aumento della condizione non desiderata di solitudine. Le dinamiche che portano l’anziano a vivere senza il supporto di altri sono complesse e quasi mai hanno una sola causa. La solitudine subìta, d’altra parte, coi suoi numerosi aspetti come causa o effetto, sta conquistando a sua volta il ruolo di fattore di rischio per condizioni sempre più frequenti di fragilità, depressione e demenza. Gli altri ‘fattori di rischio’ sono il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa in età adulta, l’obesità in età adulta, il fumo, la depressione, la bassa scolarità, la sedentarietà, a cui di recente si sono aggiunte la sordità e la scarsa socializzazione.
«Quasi nove milioni di italiani hanno paura di restare soli al momento del bisogno. Gli anziani sono i più insicuri di avere qualcuno che li sostenga in caso di necessità. Una tendenza – chiariscono gli organizzatori del convegno – di cui si fa cenno nel recente rapporto Istat sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia». L’incontro di Udine è collegato alla giornata nazionale contro la solitudine dell’anziano, che è stata istituita quest’anno e che ricorrerà ogni 15 novembre da ora in poi. «Abbiamo scelto come motto una frase tratta da Il Piccolo Principe, ‘Se tu vieni , ad esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice’, che fa capire quanto semplice possa essere riuscire ad alleviare la condizione di solitudine di una persona anziana» commenta il Dott. Ferdinando Schiavo.