29/11/2023

arc- L’Amministrazione regionale, in accordo con
tutti i diversi soggetti interessati, è pronta a prendere
adeguati provvedimenti per fronteggiare possibili conseguenze
legate all’attuale stato di carenza idrica, causato dalla assenza
di significative precipitazione piovose e nevose negli ultimi
mesi.
Lo ha annunciato il vicepresidente della Regione e assessore
all’ambiente, Luca Ciriani, al termine di una riunione cui hanno
preso parte tecnici della stessa Regione (ambiente, agricoltura,
protezione civile), insieme e rappresentanti dei consorzi di
bonifica, degli acquedotti, delle aziende che producono energia
elettrica. I provvedimenti saranno modulati e dinamici a seconda
dell’evolversi della situazione, costantemente monitorata da un
tavolo di lavoro permanente. Tuttavia, ha precisato Ciriani, si
sta già predisponendo un decreto, che potrebbe essere firmato dal
presidente Tondo nei prossimi giorni, per dichiarare lo stato di
sofferenza idrica, allo scopo di attuare da subito una serie di
azioni volte a risparmiare acqua, immagazzinarla nei bacini e
quindi poterne assicurare il fabbisogno per gli usi principali,
ovvero potabile e irriguo.
In questo senso si andrebbe verso una immediata regolamentazione
degli usi idroelettrici per trattenere l’acqua negli invasi
montani, cui si affiancherebbe una riduzione del deflusso minimo
vitale dei principali fiumi, insieme a un’opera di
sensibilizzazione dei cittadini per un uso consapevole della
risorsa acqua, per evitarne inutili sprechi.
Solo in caso del perdurare dell’assenza di precipitazioni e
dunque dell’aggravarsi della carenza d’acqua, verrebbe dichiarato
lo stato di emergenza, introducendo delle ulteriori restrizioni
finalizzate ad assicurarne la presenza in quantitativi adeguati
alle necessità potabili e irrigue.
 
Incontrando i giornalisti al termine del tavolo tecnico assieme
al direttore centrale dell’ambiente, Giovanni Petris, ad Alberto
Deana del Servizio idraulica, e al previsore dell’Arpa, Livio
Stefanutto, il vicepresidente Ciriani ha parlato di una
situazione più critica, in fatto di precipitazioni, rispetto ad
altre annate caratterizzate da perdurante siccità. Gli effetti
appaiono evidenti sia sui livelli di falda (con i pozzi
zampillanti che già oggi non sgorgano più, a causa del forte calo
di pressione), sia sulla portata dei principali fiumi. Il
Tagliamento, ad esempio, registra attualmente circa 18 metri cubi
al secondo, contro gli abituali 40-50 dello stesso periodo
dell’anno. Molto bassa anche la percentuale di riempimento dei
principali bacini montani.
Dunque per Ciriani una condizione abbastanza preoccupante,
certamente più difficile rispetto agli scorsi  anni, anche se
storicamente non la peggiore vista in questa regione, che va
attentamente tenuta sotto controllo.
La speranza è ovviamente legata a un’inversione di tendenza,  con
piogge che potrebbero arrivare già la prossima settimana.
Come ha anticipato il previsore dell’Arpa Stefanutto, i modelli
probabilistici da qui a sabato 7 aprile indicano che nulla
succederà fino a lunedì 2, mentre a partire da martedì 3, nel
pomeriggio, le cose potrebbero cominciare a cambiare.
L’anticiclone che fino a ora ha mantenuto bello stabile si ritira
verso il centro Atlantico, lasciando spazio all’arrivo dal Nord
di masse d’aria più umide e più fredde. Per cui da allora per
due-tre giorni dovrebbe piovere, anche se in quale misura è
ancora troppo presto per dirlo. Diminuirà anche la temperatura e
non è esclusa qualche precipitazione nevosa in quota.
ARC/PPD
301254 MAR 12


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