Il 6 novembre si è chiuso un bando della Regione per il quale sono pervenuti 19 progetti di ricerca e innovazione sviluppati dai distretti industriali e dalle reti innovative regionali, con il supporto del sistema universitario veneto. Un risultato che l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Roberto Marcato considera straordinario dal momento che i 20 milioni di euro di contributi a valere sui fondi POR-FESR 2014-2020 potrebbero dar luogo ad una movimentazione vicina agli 80 milioni di euro. “Si tratta del primo bando a favore dei distretti industriali e delle reti innovative regionali – spiega l’assessore – dopo che abbiamo lanciato a fine marzo il nuovo piano di sviluppo industriale per il Veneto, che ha preso forma grazie all’interazione tra la Regione, le università e il mondo delle imprese”.
“Ma non si tratta dell’unico successo”, evidenzia Marcato. A ottobre, in risposta al secondo bando per il sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative e alle iniziative di spin-off, sono arrivate 158 domande di contributo per oltre 10 milioni a fronte dei 3 stanziati. Sono 95 le domande pervenute, con una richiesta di quasi 5 milioni a fronte dei 3 stanziati, per l’inserimento di ricercatori all’interno delle imprese venete. A luglio, 78 sono state le domande presentate dalla aggregazioni di imprese per una richiesta di contributo di 14 milioni a fronte dei 10,5 milioni stanziati.
Il bando per favorire l’export ha contato 17 domande per una richiesta di contributo di più di 2 milioni di euro interamente soddisfatta. Sono invece di prossima pubblicazione due bandi rivolti alle piccole e medie imprese in forma di voucher del valore di 4 milioni a favore della ricerca e di circa la metà per l’internazionalizzazione. Chiuderà l’anno il bando in linea con “Impresa 4.0” rivolto all’automazione/informatizzazione del sistema industriale veneto per un valore di oltre 10 milioni.
“Un sistema veneto in buona forma e in forte ripresa – conclude l’assessore – che risponde bene agli interventi regionali che purtroppo trovano un limite nella carenza di fondi a disposizione. Ma nonostante tutto il sistema veneto rimane, e lo dimostrano le cifre, uno dei sistemi trainanti dell’economia nazionale”.