Il 17 aprile a Udine apre al pubblico Paradoxa, mostra che riunisce in Italia cinque degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea giapponese, con in più un site specific di Tatzu Nishi per la prima volta nel nostro Paese.
Taro Izumi
Tickled in a dream… maybe? (Fishing), 2014
tecnica mista e video
Courtesy Take Ninagawa, Tokyo
Organizzata dal Comune di Udine – Civici Musei e curata da Denis Viva prenderà il via pochi giorni prima della 18° edizione del Far East Film Festival (22-30 aprile 2016), il più grande festival europeo del cinema asiatico. Inserita nel programma di eventi che celebrano in tutto il Bel Paese il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la mostra sarà visitabile sino al 28 agosto nelle centralissime Piazza Libertà (per la quale ci sarà uno speciale progetto artistico) e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Yuuki Matsumura
Eye-scretch, 2007
acciaio e vernice,
400 x 200 x 200 cm
“Con questa mostra – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone – l’Amministrazione compie una scelta precisa disegnata per una Udine sempre più internazionale, pensata in una città che con orgoglio e lungimiranza è già sede del più importante festival europeo del cinema popolare asiatico, il FarEast.
Paradoxa inaugura un ciclo triennale ed è sostenuta – prosegue Pirone – da partner qualificati e prestigiosi: un progetto nuovo a livello italiano. in Paradoxa la città intensificherà un punto di osservazione sul contemporaneo dell’altrove, che arricchisce noi e i nostri riferimenti più prossimi”.
Manya Kato
Marking addiction #2,
libro, post it
30 x 20 x 12 cm
Nella città che ogni anno accoglie migliaia di appassionati di Estremo Oriente, Paradoxa offre finalmente uno sguardo complementare sulle arti plastiche e visive di quegli stessi paesi, a partire dai cinque giapponesi invitati: Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi, Yuuki Matsumura. L’esposizione trascende i confini della sede museale: Udine è infatti la prima città d’Italia a ricevere un site specific di Nishi (artista che cambia il proprio nome continuamente e che assumerà per Udine lo pseudonimo di Taturo Atzu), impegnato nella trasformazione dell’arte monumentale, identità visiva e pubblica delle città, in luogo intimo e privato, a portata dei fruitori.
L’installazione, realizzata grazie al sostegno di illycaffè, prenderà vita attorno alla statua della Giustizia (1614), uno dei simboli più noti di Piazza Libertà: qui l’artista costruirà un vero e proprio spazio abitativo inglobando il monumento all’interno di una dimensione casalinga con arredi Calligaris. Lo stile veneziano dell’antica piazza di Udine, dialogherà con l’arte contemporanea, invitando i cittadini a riappropriarsi degli spazi urbani.
Takahiro Iwasaki
Out of disorder (Cosmo World), 2011
capelli e fibre
Due sono le idee principali che guidano Paradoxa: la prima è quella di esplorare il mondo del paradosso e dell’errore nella cultura orientale, come fonte di conoscenza e di cambiamento; la seconda, quella più specifica dell’arte giapponese, è la riconversione e la manipolazione degli oggetti quotidiani, solo apparentemente banali e prevedibili, in oggetti dallo statuto artistico.
Oltre al site specific, stimoleranno la personale riflessione del visitatore anche i context specific, opere realizzate appositamente per Paradoxa, remote projects, progettati a distanza dagli artisti giapponesi e realizzati in loco da giovani artisti, e opere d’arte oggettuale.
Takahiro Iwasaki
Geo eye (Victoria Peak), 2012
nastro adesivo
A Casa Cavazzini saranno visibili, solo con un apposito cannocchiale, le opere di Takahiro Iwasaki, che ricreano con i materiali più fragili e deperibili, come capelli e fibre tessili, miniature delle strutture del paesaggio circostante: una sfida per lo spettatore, invitato a un cambio di prospettiva. Con intento simile, Manya Kato converte gli oggetti in situazioni irrazionali che pongono in crisi i nostri schemi cognitivi più abituali. Nel lavoro di Taro Izumi il focus è invece la destrutturazione degli oggetti comuni, mentre Yuuki Matsumura si dedica ad un’assurda e creativa riproduzione seriale di oggetti danneggiati.
Tatzu Nishi (alias Taturo Atzu)
Discovering Columbus (New York), 2012
impalcatura, monumento, stanza arredata
Columbus Circle, New York
Foto: Go Sugimoto
Paradoxa è la prima tappa di un progetto triennale che vuole investigare le forme attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, esaminando ogni anno un differente contesto nazionale e affiancandosi alla consolidata esplorazione nel campo cinematografico del Far East Film Festival: dopo l’edizione 2016 dedicata al Paese del Sol Levante, i Civici Musei di Udine proseguiranno nel 2017 e 2018 con le monografie su Cina e Sud Corea.