Nel 2015 in Friuli Venezia Giulia le imprese con dipendenti prevedono di attivare 20.360 contratti di lavoro, il 19% in più rispetto a quanto previsto nel 2014, ma queste stesse presumono quasi 21.800 “uscite” (per dimissioni, pensionamenti o contratti in scadenza di cui non è previsto il rinnovo), il 6% in più rispetto al 2014. Resta perciò ancora negativo il “saldo” occupazionale (-1.400) anche se ridotto di più della metà rispetto al biennio 2013-14 (quanto si erano contabilizzate rispettivamente -4.700 unità e -3.450 unità). Questa riduzione occupazionale è prevalentemente dovuta ai contratti di lavoro dipendente (sia “stabili” che a termine), il cui saldo negativo si attesta a -2.120 unità; viceversa i contratti atipici attivati dovrebbero, nell’insieme, superare quelli in scadenza (+720 unità il saldo previsto).
A livello settoriale, la riduzione di “posti di lavoro” attesa in regione è appena più marcata nei servizi (-720 unità) rispetto all’industria (-680 unità). Il trend negativo dell’industria è dovuto prevalentemente alle costruzioni; tra i servizi incidono soprattutto i saldi negativi del commercio e dei servizi operativi.
E’ quanto emerge dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, indagine che rileva le previsioni occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi. Le interviste a circa 95mila imprese italiane sono state effettuate tra fine gennaio e maggio di quest’anno.
L’indagine quindi è stata avviata quando la nuova normativa sul mercato del lavoro, nota come Jobs Act, non era ancora operativa. Va quindi precisato che, anche se una parte delle imprese intervistate in sede di previsione di nuove assunzioni ha fatto sicuramente conto sulla sua approvazione a breve termine, abbiamo senz’altro una sottostima degli effetti attesi dalla nuova normativa.
Le 20.360 “entrate” previste saranno costituite da 5.630 assunzioni “stabili” (a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato), circa 10.130 assunzioni a termine (a tempo determinato o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e circa 4.600 contratti atipici (contratti di somministrazione, collaborazioni a progetto – tipologia non più prevista dalla nuova normativa e quindi destinata a estinguersi – e altri contratti di lavoro indipendente).
Nel 2015 cresce la quota delle assunzioni stabili (dal 22% del 2014 al 28%), si riduce quella delle assunzioni a termine (-3 punti percentuali rispetto al 2014) e diminuisce anche la percentuale dei contratti atipici (dal 25 al 23%).
L’OCCUPAZIONE DIPENDENTE. Il dato più significativo che evidenzia la probabile uscita dalla lunga e complessa recessione è rappresentato dalle imprese che hanno assunto o che intendono assumere nel 2015: in Friuli Venezia Giulia sono il 18,4% che è il dato più alto dell’ultimo quadriennio. Anche nel Nord Est si registra un significativo aumento delle imprese che prevedono assunzioni: sono il 18,5% rispetto al 16,1% del 2014 ed al 15,1% del 2013. Per il Friuli Venezia Giulia la percentuale è più alta per le imprese dell’industria (19,7%), rispetto ai Servizi ed al Commercio (16,6% e 15% rispettivamente); mentre è decisamente bassa nelle Costruzioni (11,2%).
In Friuli Venezia Giulia, inoltre: sono previste 15.770 assunzioni e 17.890 uscite di dipendenti, per un saldo occupazionale di -2.120 unità; la variazione occupazionale prevista è pari a -0,8% (era di -1,5% nel 2014); la variazione occupazionale risulta leggermente inferiore a quella del Nordest (-0,7%), e presenta un risultato analogo alla media nazionale; Metalmeccanica, Industrie chimiche, farmaceutiche, della gomma e plastica e Turismo e ristorazione sono i settori che mostrano le migliori performances a livello di variazione occupazionale.
VARIAZIONI OCCUPAZIONALI PREVISTE PER ATTIVITÀ ECONOMICA. Le 15.770 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest’anno dalle imprese del Friuli Venezia Giulia mostrano un significativo incremento (+23%) rispetto alle 12.780 del 2014, dato che a sua volta, era di poco superiore alle 12.620 del 2013, anno in cui le assunzioni previste in regione hanno toccato il valore più basso in assoluto. In particolare tra il 2014 e il 2015 il Friuli Venezia Giulia presenta una crescita più accentuata rispetto al Nord Est e all’Italia, dove il numero di assunzioni risulta in aumento del 14% e del 18%, rispettivamente. Anche il ‘tasso di assunzione’ (cioè le assunzioni per 100 dipendenti) in Friuli Venezia Giulia cresce; era pari al 4,7% nel 2013, è salito al 4,8% nel 2014, mentre nel 2015 si porta al 6%.
ASSUNZIONI PREVISTE IN FVG NEL 2015, PER MODALITÀ CONTRATTUALE.
Rispetto al 2014 si evidenzia un aumento di 9 punti percentuali della quota di contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni, a seguito della nuova disciplina sui licenziamenti e dell’incentivo sulle assunzioni varati dal Governo: infatti, quasi un terzo delle assunzioni previste sarà a tempo indeterminato. Il 25% delle assunzioni sono invece a tempo determinato a carattere stagionale, un risultato che si correla fortemente con le richieste dei Servizi dell’Ospitalità (con il 52,8% di stagionali).
Interessante anche il dato sulle assunzioni a tempo determinato finalizzate alla copertura di un picco di lavoro (14%) e finalizzate alla prova di nuovo personale (10%). Nel primo caso ci si può collegare ai motivi di assunzione che le aziende hanno indicato nell’indagine: nel 2015 uno dei motivi più importanti e comunque quello che è cresciuto maggiormente rispetto agli anni precedenti è “la domanda in crescita o in ripresa” (quasi il 30% delle imprese che intendono assumere ha segnalato questa motivazione) ma anche lo “sviluppo di nuovi prodotti e servizi” (4,7%) e l’ “internalizzazione di lavoro esterno” (4%).
I risultati di Excelsior 2015 sono coerenti con le indagini congiunturali del Centro Studi UNIONCAMERE FVG, e ci conducono a tre importanti conclusioni: la ripresa della Manifattura regionale in termini di produzione, di ordini, di fatturato ma anche di occupazione; le difficoltà della piccola impresa rappresentata in particolare dalle Costruzioni e dal Commercio al dettaglio; l’importanza dei Servizi dell’Ospitalità (Ricettività, Ristorazione e Pubblici esercizi) e della Logistica in una regione che presenta un’offerta turistica molto varia ed è strategica sul versante delle comunicazioni internazionali.