Il dottor Sergio Maluda, oncologo luminare dell’ipertermia, si offre per portare in Friuli questo trattamento, collaborando con qualsiasi centro intenda aprire un’unità di ipertermia. Si tratta di una pratica accettata in tutta Europa ormai dove affianca, nella maggior parte dei grandi centri di trattamento del cancro, le terapie standard; è studiata e applicata anche negli USA. In Italia si fa fatica a trovarla, anche se c’è chi vorrebbe reintrodurla nei circuiti ospedalieri portando documentazione scientifica internazionale sul tavolo del ministro della Salute, Lorenzin. Stiamo parlando dell’ipertermia applicata ai tumori che al momento si riesce a trovare in qualche struttura privata. Obiettivo dell’ipertermia in oncologia è quello di indurre uno stato di febbre che attivi il sistema immunitario e distrugga le cellule tumorali. Si è constatato, infatti che l’ipertermia, o febbre terapeutica, aumenta l’efficacia della radioterapia e della chemioterapia e non interferisce con l’attività dei farmaci. “Eseguo questa terapia da oltre 25 anni – spiega il medico – e ho assistito ad una vasta gamma di risultati. Va precisato che i pazienti che normalmente si sottopongono a questa terapia vengono da esperienze terapeutiche precedenti, spesso fallimentari e presentano recidive spesso resistenti o scarsamente sensibili a farmaci e radioterapia e quindi particolarmente difficili da curare”.