Il deputato Walter Rizzetto e la consigliera regionale Elena Bianchi del Movimento 5 stelle prendono
posizione sull’utilità del progettato collegamento funiviario Pontebba-Pramollo che si dovrebbe realizzare in project financing per un valore complessivo di ottanta milioni di euro di cui la metà coperti da un impegno di spesa da parte della regione Friuli Venezia Giulia. Entrambi gli esponenti di M5S ritengono che non sia questa
la via del rilancio della montagna friulana e di Pontebba in particolare e che le risorse e la ricchezza che questo mega impianto eventualmente produrrà andrà a finire nelle tasche degli austriaci. Diamo conto in calce di entrambe le note giunteci in redazione e in premessa così commentiamo:
I due esponenti di M5S ripropongono quindi il punto di vista secondo il quale Pontebba si trova in situazione
di svantaggio rispetto agli austriaci perchè di fatto le piste che l’impianto consente di raggiungere non si trovano in territorio italiano, tranne che per dieci chilometri. C’è chi, invece, vuole vederla in positivo, come la senatrice Isabella De Monte che sottolinea come solamente l’apertura verso forme di cooperazione transfrontaliera salvi dall’inesorabile declino Pontebba. Chi ha ragione? non pensiamo che la ragione si trovi totalmente dall’una o dall’altra parte. Tutto sta nel credere che esistano margini culturali per collocare nella giusta luce la cooperazione transfrontaliera, trasformandola in una occasione di crescita e soprattutto ponendosi come soggetti attivi. Rispetto a tante altre più località più fortunate in senso paesaggistico, Pontebba rimane imbucata in una valle asfittica abbruttita da una ex area di scalo ferroviario da recuperare e da un viadotto stradale non mascherabile. Una località ex ferroviaria (perchè mai è stata valorizzata la Pontebba imperiale che invece ora riemerge nei progetti) che è alla ricerca di una sua nuova identità e che non può giocarsi in casa la chance di piste innevate da sciare, se non per pochi chilometri. In un quadro così tetro, la prospettiva di investimenti legati ad un progetto di largo respiro, ha prodotto una serie di idee interessanti per il rilancio dell’abitato oltre al fatto che la società funiviaria sarà in territorio italiano,
generando compartecipazioni per l’amministrazione pontebbana. E’ chiaro che se Pontebba non coglie l’opportunità del movimento che si creerà con l’impianto, il rischio reale è quello di una località ridotta a parking per le automobili ed allora avrebbero ragione Rizzetto e Bianchi. Siamo d’accordo con Elena Bianchi sulla necessità prioritaria di conservazione idro-geologica della montagna, aspetto che comunque andrebbe affrontato anche in termini transfrontalieri ed indipendentemente dalle progettualità per lo sviluppo del
territorio. Per quel che riguarda servizi essenziali carenti ed iniziative di promozione turistica verso cui indirizzare le risorse economiche pubbliche, vorremmo capire nel concreto se dobbiamo non dobbiamo continuare nella realtà di una popolazione di montagna ripiegata su se stessa, avvitata sull’assistenzialismo e in un contesto geografico ed economico che ha perduto treni su treni non solamente in senso strettamente ferroviario. Pramollo, Rizzetto (M5S): «No a un progetto che finirà per avvantaggiare solo l’Austria. Sì invece alla riqualificazione dei poli sciistici della nostra regione»
«Purtroppo i poli sciistici del Friuli Venezia Giulia hanno registrato un calo di presenze del 32%. Invece di sostenere la realizzazione del collegamento Pontebba-Pramollo, tanto caro alla senatrice De Monte, la Regione deve impegnarsi al massimo per riqualificare i nostri centri turistici. La montagna sta vivendo una crisi troppo grave per accettare un’opera di questa portata che andrebbe a tutto vantaggio dell’Austria». Il deputato del MoVimento 5 Stelle Walter Rizzetto interviene così nel dibattito sullo sviluppo di Pramollo. «Dovremmo chiedere alle 5 stazioni sciistiche del Friuli Venezia Giulia quale sia la loro posizione in merito a
questo progetto e al finanziamento, da parte della Regione, di circa 40 milioni di euro – aggiunge Rizzetto -. Un importo importante che rappresenta ancora solo un impegno di spesa e non un esborso certo di fondi pubblici». «Esistono degli imprenditori disposti a investire su Pontebba, nella consapevolezza che poi tutti i vantaggi di questa operazione andranno a finire in Austria?», si chiede il portavoce M5S che tira in ballo anche gli amministratori locali. «I sindaci dei comuni che ospitano le stazioni sciistiche del Friuli Venezia Giulia possono coltivare, ormai, una sola speranza: presentarsi alle prossime elezioni nelle file del Partito democratico e puntare tutto su un “aiutino” da parte della presidente Serracchiani».«Infine, a chi sostiene che molti finanziamenti pubblici sono già stati dati dalla Regione, ricordo che – dati alla mano – queste risorse sono state spese molto male oppure non sono state sufficienti. La crisi economica e le avverse condizioni climatiche – conclude Rizzetto – hanno fatto il resto».
(ACON) Trieste, 20 feb – COM/AB – “Dopo aver approfondito tutta la documentazione, non possiamo che
manifestare la nostra perplessità sul project financing relativo alla progettazione, realizzazione e gestione
dell’impianto di collegamento a fune tra Pontebba e il comprensorio sciistico di Pramollo-Nassfeld. Non capiamo cosa abbia spinto la Giunta Serracchiani ad approvare la delibera che riconosce il carattere di pubblico interesse di questo progetto che, oltre a trascinarsi da anni, aumenta progressivamente di valore”.
La capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Elena Bianchi giudica negativamente quella che sembra essere la solita operazione politico elettorale bipartisan. Operazione oggetto di una interrogazione M5S rivolta alla Giunta regionale. “Si tratta di un project financing di 80 milioni di euro che presenta diverse criticità come, ad esempio, il vincolo sulla messa a disposizione di 600 posti letto il cui costo non è compreso nell’importo complessivo del progetto – spiega Elena Bianchi. La ditta individuata, inoltre, risulta essere l’unica impresa in grado di aggiudicarsi la realizzazione e la gestione dell’impianto di collegamento, non essendoci altre aziende in possesso dei requisiti necessari”. “Quanti cappuccini dovranno essere consumati al bar della stazione prima di rientrare da questo investimento maestoso? – si chiede la portavoce M5S. È grave illudere i cittadini di Pontebba, ventilando un ipotetico sviluppo economico che in realtà si trasformerà unicamente in uno scempio ambientale. “La domanda che dobbiamo porci è questa: a chi giova tutto questo? Non certo al centro carnico, che finirà per raccogliere le briciole di questo investimento di 80 milioni di euro in project financing. Attraverso una fune Pontebba vedrà, infatti, finire tutte queste risorse in Austria, con la Carinzia che, a quanto ci risulta, non ha ancora deliberato sul suo impegno finanziario e con la Regione FVG che, invece, alla fine spenderà più di 40 milioni di euro”.
“I cittadini chiedono impegni concreti per lo sviluppo turistico della Valcanale e investimenti con ricadute certe per un territorio dove mancano ancora molti servizi essenziali, anche per affrontare le emergenze come è accaduto negli ultimi giorni. Non si possono prendere lucciole per lanterne – conclude Elena Bianchi. Le risorse previste per questo project financing devono essere destinate alla conservazione idro-geologica della
montagna e ad altre iniziative di promozione turistica”.