“Sulla centrale termonucleare di Krško la Regione ha sempre posto la massima attenzione e le iniziative programmate a Trieste lo dimostrano”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, intervenendo all’apertura del convegno “La gestione dell’emergenza radiologica a Trieste ed in Friuli Venezia Giulia”, organizzato da Arpa con il patrocinio e il contributo della Regione.
Una risposta a distanza, quella della Vito, anche al commento di qualche giorno fa della senatrice del Pd Laura Fasiolo a margine delle audizioni da lei stessa promosse con esperti in commissione Ambiente del Senato dai quali emeregerebbero forti elementi di pericolo a cui anche il nostro Paese sarebbe esposto nel caso si verificasse un evento sismico distruttivo, tutt’altro che improbabile, (come già verificatosi nel 1917), nei pressi della centrale nucleare, distante o vicina soli 125 chilometri dal confine italiano di nord-est”.

Sara Vito (Assessore regionale Ambiente ed Energia) al convegno nazionale AIRP di Radioprotezione “Emergenze e incidenti radiologici: scenari ambientali, sanitari e industriali”, al Molo IV – Trieste 19/10/2016
Nel corso del convegno sono stati illustrati i piani di emergenza radiologica e nucleare nazionale e provinciale, oltre ad alcuni altri piani relativi alla sosta in rada di navigli a propulsione nucleare, al rinvenimento di sorgenti orfane e al trasporto di materiale esausto.
Vito ha ricordato che l’impianto termonucleare di Krško è tenuto ad ottemperare tutti gli accordi internazionali in materia di sicurezza degli impianti nucleari che prevedono precisi obblighi per l’ente gestore. Tra questi, anche quello di fornire puntuali informazioni sullo stato degli impianti a Stati e Regioni limitrofe. Lo scambio di informazioni avviene tramite l’Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra) che si avvale anche del contributo delle Agenzie regionali per l’ambiente.

Luca Marchesi (Direttore generale ARPA FVG) e Sara Vito (Assessore regionale Ambiente ed Energia) a margine del convegno nazionale AIRP di Radioprotezione “Emergenze e incidenti radiologici: scenari ambientali, sanitari e industriali”, al Molo IV – Trieste 19/10/2016
“Corre l’obbligo segnalare – ha proseguito Vito – che si è recentemente svolto in Prefettura a Trieste un nuovo vertice bilaterale tra l’Autorità di sicurezza nucleare italiana e slovena, Ispra e SNSA, allo scopo di consolidare gli accordi bilaterali sulla gestione delle emergenze radiologiche e di cooperazione in materia di sicurezza nucleare. All’incontro ha partecipato per la prima volta anche una rappresentanza dell’Arpa FVG”.
Ed è nel corso di questo vertice bilaterale che Ispra, tramite il direttore Stefano Laporta, ha ribadito alcune importanti nozioni sulla sicurezza dell’impianto di Krško. Le più recenti informazioni fornite da Ispra consentono di affermare che l’impianto risponde agli standard di sicurezza vigenti a livello internazionali, anche per quanto riguarda il rischio sismico.
Dai rapporti ufficiali risulta infatti che, su richiesta della Comunità Europea, sono state fatte, dopo la revisione periodica sulla sicurezza dell’impianto del 2004, ulteriori valutazioni della sismicità dell’area di Krško mentre, a seguito del disastro di Fukushima, l’impianto sloveno, come tutti gli altri impianti europei, è stato sottoposto ad una ulteriore revisione di sicurezza straordinaria.
Le valutazioni effettuate nell’impianto di Krško consentono di affermare che un incidente severo con danno al reattore potrebbe verificarsi solo nel caso di un sisma con una PGA (Peack Ground Acceleration) di almeno 0,8 g, evento caratterizzato da un tempo di ritorno atteso dell’ordine di 50.000 anni.
Oltre agli studi sulla sismicità, la centrale termonucleare di Krško è sottoposta a continui interventi di manutenzione e di migliorie impiantistiche.
I piani di gestione delle emergenze in Slovenia in caso di incidente nucleare sono stati illustrati dal direttore del SNSA, Andrej Stritar, mentre Benjamin Zorko, direttore dello Joseph Stefan Institute di Lubiana, ha presentato le modalità di monitoraggio della radioattività ambientale in Slovenia.
Analoghe relazioni, valide per il Friuli Venezia Giulia, sono state presentate dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.