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Sono fermi a Gorizia con i sigilli fatti apporre dalla magistratura i sei vagoni ferroviari che, verso le 12 di lunedì, sono partiti autonomamente dalla stazione di Udine per imboccare la linea verso Gorizia per raggiungere, senza controllo, addirittura Capriva per poi tornare verso Mossa, prima di fermarsi. Un viaggio reso possibile dalle pendenze della linea e sul quale si stanno compiendo accertamenti sulle responsabilità. E’ stato aperto un fascicolo d’inchiesta su questo grave episodio, ipotizzanfo per ora il reato di pericolo di disastro ferroviario. Si aspettano degli accertamenti per iscrivere eventuali posizioni nominative nel registro degli indagati. La linea Udine Gorizia è stata chiusa fino alle 15.15 di lunedì, provocando disagi ai pendolari.
Certamente la vicenda non potrà essere “archiviata” come un normale incidente tecnico e circoscritto. I vagoni hanno percorso tanti chilometri prima che ci si accorgesse dell’accaduto e, secondo quanto riportato dalla stampa locale, avrebbero raggiunto una velocità di punta di circa 60 chilometri ora. Un’assurdità inconcepibile, un disastro evitato per circostanze fortuite, a fronte di esistenti sistemi di controllo e responsabilità.
Abbiamo contattato un ex dipendente delle ferrovie che aveva il ruolo di manovratore per chiedergli un commento. Ci ha raccontato di un analogo episodio accaduto negli anni 80 a Opicina e ci ha formulato delle ipotesi su cosa possa essere accaduto ai sei vagoni senza controllo e nessun freno. Ovviamente sono solamente ipotesi, in attesa delle risultanze delle indagini…(ascolata l’audio servizio)