Sempre impegnati in missioni sia all’estero, sia in Italia, i Lancieri di Novara dell’Esercito Italiano, in questo periodo sono interpreti principali di situazioni importanti con l’impegno in Libia, che a prescindere da qualsiasi virus è indiscutibilmente un luogo di agitazione interna non indifferente e dove già furono impiegati sin dal 1911-1912. Da alcuni anni sono coinvolti nel progetto Strade Sicure in diverse città come Roma, Milano e altre zone come diversi punti sensibili in Piemonte, in particolare la sorveglianza del sito strategico nazionale del cantiere per la tratta alta velocità di Chiomonte, comunemente nota come Tav.
Da sabato scorso alcune aliquote di uomini e donne dei “Lancieri di Novara”, facenti capo al Raggruppamento “Val Susa – Valle d’Aosta” inquadrato nell’Operazione “Strade Sicure”, agli ordini del Col. Tommaso MAGISTRETTI, 83° Comandante dei “Bianchi Lancieri”, attuando prontamente quando disposto dall’ordinanza del Prefetto di Torino, a bordo dei loro mezzi tattici “Lince”, stanno affiancando le forze dell’ordine nelle aree a nord della città metropolitana di Torino. Svolgono supporto durante i controlli relativi alle misure di contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2, responsabile della malattia infettiva respiratoria denominata “COVID-19”.
La percezione della presenza dell’Esercito nel capoluogo piemontese è assolutamente positiva e questa sensazione è confermata anche dal fatto che i cittadini, sin dalla prima giornata, hanno mostrato segni di gratitudine applaudendo l’arrivo dei militari nelle zone più “calde” dei quartieri nord di Torino.
I militari codroipesi, già dispiegati nella regione Piemonte dalla scorsa metà di dicembre, stanno inoltre operando su vari fronti: nel cantiere “Maddalena” di Chiomonte (TO) effettuano il servizio di sorveglianza per impedire aggressioni alle maestranze e danneggiamenti a mezzi e materiali presenti nell’area del cantiere, nonché per garantire il regolare svolgimento dei lavori al sito di interesse strategico nazionale finalizzato alla realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di oltre 200 chilometri; al traforo automobilistico del Montebianco e a quello ferroviario del Fréjus dove garantiscono la vigilanza fissa delle vie di accesso da e per la Francia.
Marco Mascioli