di Gf Biondi
Continua a far discutere, la notizia dell’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha tolto la bandiera dell’Unione europea dal proprio ufficio. Che noia.
Per il Consigliere regionale di Open-Sinistra un comportamento assolutamente deprecabile e poco rispettoso nei confronti delle istituzioni da parte di un membro della Giunta Fedriga, un gesto da condannare, stigmatizzare anche se – contina Honsell – “Purtroppo, in queste ultime settimane, la tentazione da parte di alcuni Governi degli Stati dell’Unione europea è rivolta soprattutto al proprio interesse nazionale, orientandolo in ottica economica ed elettorale rispetto ai valori dell’Europa”. Meno male che Honsell almeno ammette che qualcosa non va…nell’Europa.
Ci si è messo ache Cristiano Shaurli,segretario regionale Pd Fvg, che chiede di non usare uffici pubblici per pagliacciate incomprensibili e intollerabili e si rivolge al Presidente Fedriga affinché richiami ogni membro della sua Giunta a comportamenti consoni al ruolo istituzionale che essi ricoprono.
Passino le prese di posizione schierate di Furio Honsell, e del segretario del Pd Shaurli ma cosa non dire dell’uscita della senatrice Rojc, che si è scatenata affermando che si tratta di “Una provocazione grave”, tanto da presentare una interrogazione alla ministra dell’interno Lamorgese. “Ho espressamente richiamato l’art. 292 del codice penale in materia di vilipendio della bandiera, – ha spiegato la giustizialista Rojc – per sapere se non si ravveda nel gesto sprezzante e ingiurioso nei confronti di un simbolo così evocativo un reato assimilabile a quello di vilipendio alla bandiera”.
Per la Rojc “Le bandiere rappresentano i popoli, le Costituzioni democratiche che sorreggono gli Stati di diritto, non i governanti o i commissari o i presidenti che ci sono e che passano”.
Ma le bandiere sono, appunto, simboli, di un qualcosa o di un qualcuno, lo rappresentano. Siamo sicuri che sia così anche per la bandiera europea? Questa posizione , ci fa capire quanto il “credo europeista” sia per queste persone un dogma collegato ad ideali e valori dei Padri, senza prendere minimamente in considerazione quello che, invece, l’Europa è veramente oggi. Che ha poco a che fare con quei valori. Un’Europa che perde tempo e denaro in una sfiancante esercizio di intermediazione tra interessi nazionali e nazionalistici, sui quali premono agguerritie reti lobbistiche, finanziate dalle multinazionali dell’economia e della finanza. (basta prendersi la briga di assistere ad una delle centinaia di riunioni e assemblee che si tengono tra Bruxelles e Strasburgo e capite subito “l’andazzo” delle cose).
Il tutto filtrato attraverso il tecnocraticismo lobotimizzato di funzionari elucubratori , che sono distanti milioni di anni luce dal mondo reale, perché è così che si vuole essi siano.
Gli Stati Uniti d’Europa come l’Europa dei popoli non esistono e vanno create, anche a costo di forzare la mano con azioni non violente ma decise, fortemente dimostrative, sia pure anche con la minaccia di uscirne. E quindi non c’entra un bel niente il sovranismo, che è sempre esistito in Europa. Se i vetri dei palazzoni di Bruxelles rimarranno ben spessi e dietro di essi i balletti di chi l’Europa la gestisce da feudatario, non arriveremmo mai agli Stati Uniti d’Europa con l’elezione diretta delle massime cariche, e non solo i ,molto spesso, incapaci ed egoisti eurodeputati, espressione di ogni singolo Stato e Nazione. L’Assessore non ha bruciato in piazza la bandiera dell’Europa come non lo hanno fatto diversi sindaci in Italia , che l’hanno ripiegata temporaneamente in un cassetto , pur dichiarando il loro frustrato e deluso europeismo e, proprio per questo, lanciando un segnale di protesta e non una provocazione. Una bandiera in cui è sempre più difficile riconoscersi ma che tutti noi vorremmo continuare a crederci.