Di Marco Mascioli
Anni di disagi a causa dei lavori per la costruzione della terza corsia in A4, nel tratto insistente nel territorio della nostra regione, dovrebbero aver portato miglioramenti per quanto concerne la fluidità del traffico, anche se rimangono alcune eccezioni.
Tanto per cominciare abbiamo l’imbuto del Veneto che sta ancora finendo l’ampiamento per cui i cantieri e conseguenti restringimenti di carreggiata non solo rappresentano motivi di rallentamenti, ma soprattutto sono la principale causa d’incidenti (più o meno gravi), in corresponsabilità con l’onnipresente distrazione dei conducenti.
Rimangono altresì i colli di bottiglia rappresentati dai caselli per il pagamento che, oltre a essere quasi sempre troppo pochi a causa dello spazio disponibile, hanno strade che neppure consentono il passaggio di coloro che hanno il Telepass. Se in buona parte delle autostrade europee si viaggia con la “vignetta” cioè una sorta di abbonamento senza vincoli per un determinato periodo di tempo, così da eliminare le code ai caselli, ci sarà un motivo. Questo inoltre forse garantirebbe che, chi non guida quasi mai e sarebbe meglio non accedesse alle autostrade, preferirebbe usare le altre strade piuttosto che acquistare un adesivo a caro prezzo.
In effetti i risultati dei lavori, laddove sono terminati, si vedono con risultati quantomeno accettabili. Pensiamo al casello di Latisana – Lignano – Bibione, dove le code ora difficilmente vanno ad inficiare lo scorrimento sulla A4 principale, avendo spostato il casello qualche chilometro più a sud. Anche la barriera del Lisert , a Monfalcone in direzione Trieste, Slovenia e Croazia, è stata allargata, ma ancora non ci siamo e soprattutto si trova a ridosso dello svincolo per il porto e il vallone per Gorizia così spesso ci sono ingorghi anche dopo il casello per chi è costretto ad attraversare tutte le corsi per andare da una parte all’altra, senza alternative.
In Italia ci sono quasi 500 cantieri aperti che impediscono lo scorrimento normale del traffico, grazie al fatto che l’ANAS ha chiuso (non concluso) l’altra metà dei cantieri che sarebbero stati operativi. Per il traffico pesante le limitazioni del mese di agosto saranno: il giorno 5 venerdì dalle 16:00 alle 22:00; 6 sabato 08:00 22:00; 7 domenica 07:00 22:00; 12 venerdì 16:00 22:00; 13 sabato 08:00 22:00; 14 domenica 07:00 22:00; 15 lunedì 07:00 22:00; 20 sabato 08:00 16:00; 21 domenica 07:00 22:00; 27 sabato 08:00 16:00; 28 domenica 07:00 22:00. Da settembre si ritornerà ai fermi solo la domenica.
Allargano le autostrade, aumentano i caselli per il pagamento (anche se spesso alcuni non sono in servizio), ma d’altra parte si registra anche un costante aumento del traffico. Solo nel mese di luglio oltre il 4% in più dello scorso anno e i flussi veicolari risultano addirittura maggiori rispetto al 2019 (al casello di Latisana che serve Lignano e Bibione: + 21,81%)… e per fortuna che c’è la crisi e l’aumento indecente dei carburanti!
Di giornate da bollino rosso e nero (definizione tutta italiana per scaricare la colpa delle code all’eccessivo traffico e non all’incapacità dei gestori e dell’ANAS), ce ne saranno ancora parecchie in agosto, come e più di sempre. Finora, dopo le restrizioni per la pandemia, si sono rivisti sull’autostrada A4 i vacanzieri, soprattutto provenienti da Germania, Austria e Olanda, verso le località di mare di Slovenia e Croazia. Ma anche tante targhe francesi, spagnole e svizzere per le diverse destinazioni del Friuli Venezia Giulia, anche con gli emigrati all’estero di ritorno in “patria” per qualche giorno.
Buone notizie, per il futuro delle nostre autostrade, arrivano dal presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin che, dopo aver corso il rischio di perdere la gestione delle nostre autostrade, ha confermato l’accordo con il Ministero dei Trasporti e la Regione Veneto per mantenere l’autonomia di gestione nel nostro territorio.
Anche le strade senza pedaggio, in Friuli Venezia Giulia, sono oggetto di grandi lavori di miglioramento e realizzazione delle corsi per ciclisti (ai quali ricordiamo che sono obbligatorie quando presenti), anche se molto spesso hanno un inizio e una fine, senza possibilità di continuare in sicurezza. Spesso i ciclisti rappresentano motivo di rallentamento per i veicoli a motore, ma soprattutto mettono a rischio la loro vita inconsciamente. Strade alternative e poco trafficate in regione ce ne sono tantissime e garantirebbero non solo la sicurezza, ma anche l’opportunità di scoprire panorami naturali apprezzabili. Queste sarebbe ottime se lo scopo fosse fare sana attività fisica e non solo mostrare la bicicletta e l’abbigliamento da migliaia di euro ai passanti.
Prima di partire per un viaggio, soprattutto in periodo di vacanze, è possibile informarsi sulla situazione del traffico utilizzando il sito www.infoviaggiando.it, scaricando l’app infoviaggiando o telefonando all’800996099, oppure utilizzando i mezzi pubblici.