27/03/2024

 E’ l’ora delle colpe, semmai qualcuno se ne farà carico. Vent’anni di contenzioso nelle aule dei tribunali a cui neache la cortre di Cassazione è riusicta a porre termine, ha decretato il de profundis per un bene storico friulano, Villa Cernazai-Pontoni, già abbandonata e seriamente comproemssa, il cui tetto è crollato, danneggiando irreparabilmente gli interni. Il prezzo per le riparazioni ora sarebbe diventato  insostenibile. Posto su una altura con straordinario panorama su tutti i lati verso vigneti e colline nella zona di Ipplis, la villa, di datazione incerta, ma riferibile alla tipologia architettonica di villa veneto-friulana del primo settecento, fu abitata nell’1800 da Carlo Luigi Cernazai, botanico e agronomo come il padre, il più famoso Giuseppe Cernazai. Carlo Cernazai fu promotore di nuove tecniche di selezione dei vitigni e di coltivazione.

a fianco del  palazzo si trova la cappella dedicata alla Beata Benvenuta Boiani di Cividale; la cappella è attestata al 1659 e allora dedicata a San Francesco.
Nel 900 la proprietà è passata alla baronessa Elisabetta Braida de Chantal, e quindi venduta negli anni 50 a Ines Pontoni di Premariacco che con lascito testamentario la donò alla Casa di Riposo di Cividale Oggi la Villa è una proprietà del Comune di Cividale, ma non è ancora risolto un contenzioso con gli eredi di Ines Pontoni. Nel corso degli ultimi cinquanta anni è stata abitata degli artisti Aldo Colò e Pino Mocchiut. L’epilogo infausto è stato fortemente criticato dal capogruppo del Pd cividalese, Massimo Martina, che ha anche ricordato come il comune abbia stanziato 28 mila uero per interventi di messa in sicurezza che poi non sono stati spesi.

Un altro pezzo di storia dato in pasto non solamente alla lentezza della giustizia ma alle tristi dispute tra uomini, e speriamo che valga come monito per Palmanova, dove è appena crollato un pezzo del baluardo Grimani a causa delle lentezze burocratiche che tengono bloccati i fondi stanziati. Per la Villa di Ipplis, che qualcuno voleva anche abitata dagli spiriti, chi vincerà si ritroverà ora con un mucchio di inutili detriti e sarebbe allora giusto anche rendergli ancora più amaro il sapore della vittoria, impedendogli di fare quello vuole sul terreno dove quei detriti insistono.

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