28/03/2024

Nel periodo del “nuovo Coronavirus” è possibile entrare e restare in territorio austriaco per persone provenienti dall’Italia?

E’ questo un quesito che particolarmente per friulani e veneti, in maggior ragione si pone. Non solamente per motivi di vicinanza geografica ma per il fatto che sono numerosi gli italiani che hanno seconde case o motivi di interesse per frequentare l’Austria. Abbiamo quindi girato la domanda all’avvocato Enrica Maggi, dello Studio Legale Maggi-Khatollnig di Klagenfurt che, per euroregionenews, cura il video tutorial AustriaNoProblem

dell. Avv. Enrica Maggi

Secondo le disposizioni del diritto austriaco ad oggi vigenti, le persone provenienti dall’Italia che vogliono entrare in Austria per motivi legati ad esigenze non lavorative, possono farlo solo se muniti di un certificato medico che attesti la loro “negatività” al nuovo Coronavirus. Tale attestato medico non deve essere stato emesso più di 4 giorni antecedenti all’ingresso in territorio austriaco.

Se persone provenienti dall’Italia hanno la cittadinanza austriaca oppure una residenza principale o secondaria in Austria oppure se le stesse hanno in Austria un domicilio, allora l’ingresso è consentito se tali persone si impegnano alla quarantena obbligatoria in Austria per almeno 14 giorni. Ove, durante tale periodo, le categorie di persone succitate dovessero essere sottoposte al test del nuovo “Coronavirus” e venisse accertata la loro negatività allo stesso, allora potrebbe essere interrotto il periodo di quarantena menzionato.

Se persone provenienti dall’Italia hanno necessità di entrare in Austria per comprovate esigenze lavorative, il diritto austriaco prevede delle agevolazioni. Tali persone dovranno avere con sè una sorta di autocertificazione, il cui modello è scaricabile presso il sito della Camera di Commercio austriaca. Oltre a ciò, le stesse devono potere dimostrare alle Autorità austriache la concreta motivazione lavorativa che le spinge a varcare il confine; a tale riguardo, è consigliabile che queste persone, se richieste, possano presentare alle Autorità austriache copia di contratti, di corrispondenza etc…che comprovi il motivo lavorativo.

In relazione all’entrata in Austria, al momento sono esclusi dall’obbligo della quarantena e dell’attestato di negatività al Coronavirus, fra l’altro, le seguenti categorie: trasporto merci, imprenditori Imprenditori (anche italiani), che per ragioni di lavoro devono varcare il confine (con eccezione del trasporto persone) e dipendenti transfrontalieri.

Quindi, ad oggi, se un imprenditore italiano ha necessità di venire in Austria per motivi di lavoro, lo può fare ma deve dimostrare tale necessità alle autorità austriache. Come ciò debba essere dimostrato, non viene espressamente normato dalla Legge, ma la Camera di Commercio consiglia all’imprenditore che deve varcare il confine di portare con sè copia di contratti, di corrispondenza etc… che possa dimostrare la necessità del passaggio in Austria. Dalla corrispondenza o dai contratti deve risultare chi è il partner austriaco e quale necessità sussiste. Per estensione – sottolinea l’Avv. Maggi – l’imprenditore può seguire la stessa procedura anche quando debba inviare del suo personale per ragioni lavorative.

Per i transfrontalieri esiste, in particolare, un formulario di autodichiarazione che si può scaricare dal sito della Camera di Commercio austriaca che, al momento, è fra gli organi più importanti nell’implementazione delle norme anti-Coronavirus. Contattata al riguardo dallo Studio Maggi, a seguito di richiesto supporto da parte di imprenditori italiani ,la Camera ha consigliato formalmente di utilizzare per sicurezza -oltre all’ordinaria documentazione- anche la stessa autocertificazione utilizzata per i transfrontalieri (visto che per gli imprenditori non esiste un modello di autodichiarazione propria). La Camera Austriaca suggerisce anche di portare con sé più documenti possibili , non esistendo una definizione di quali documenti possano supportare la dimostrazione degli urgenti motivi lavorativi.

Se, infatti, l’imprenditore che deve varcare il confine comunque compila i dati dell’impresa italiana e quelli del soggetto austriaco destinatario e dichiara che ciò corrisponde alla verità, tale circostanza facilita il lavoro delle Autorità di controllo, che a volte non comprendono la lingua contrattuale e nemmeno quella della corrispondenza intercorsa fra il soggetto italiano e quello austriaco. Oltre a ciò, dalla corrispondenza potrebbe non essere chiaro il luogo in cui i lavori devono essere svolti in Austria (od altre circostanze che le Autorità devono necessariamente verificare).

Nei giornali austriaci si apprende di trattative bilaterali che l’Austria sta svolgendo per aprire i confini con taluni Paesi confinanti che abbiano una situazione di contagi “contenuta”. Ad oggi, fra i Paesi con cui pare si stiano svolgendo le trattative appare la Repubblica Ceca e la Germania ma non l’Italia.

fonti

https://bmi.gv.at/news.aspx?id=314A5A707A4547684D55733D
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